Serve alla determinazione della corrente di cortocircuito permanente
e del rapporto di cortocircuito, oltre che al tracciamento
della caratteristica di cortocircuito.
Il circuito di misura è sostanzialmente lo stesso della
prova a vuoto, solo che va tolto il voltmetro in uscita e vanno
inseriti tre amperometri per correnti alternate per misurare le
correnti erogate dalle singole fasi dell'alternatore. Se tali
correnti sono oltre le portate degli amperometri disponibili in
laboratorio, si dovranno inserire attraverso dei TA. E' necessario
predisporre tre amperometri uguali sia per conservare le condizioni
di equilibrio in uscita all'alternatore che per controllare il
corretto funzionamento della macchina.
Per il rilievo della caratteristica di cortocircuito si parte da una corrente di eccitazione uguale a zero e si legge il valore della corrente di cortocircuito dovuta al magnetismo residuo, poi si aumenta la corrente di eccitazione e si leggono, di volta in volta, i valori di corrente erogati dalla macchina, sino ad arrivare ad un valore di corrente erogata di poco superiore al valore nominale.
Coi valori letti si traccia la caratteristica di cortocircuito e da essa si rileva, in corrispondenza della eccitazione nominale, la corrente di cortocircuito permanente.
Inoltre si calcola il rapporto di cortocircuito, ovvero
il rapporto tra la corrente di eccitazione necessaria per avere
a vuoto la tensione d'uscita nominale e la corrente di eccitazione
per avere una corrente di cortocircuito uguale alla corrente nominale.
Tale rapporto è significativo ai fini della stabilità
del generatore, valori normali sono 0,5¸0,6
per turboalternatori raffreddati ad aria, 0,75¸0,85
per turboalternatori raffreddati ad idrogeno, 0,8¸1,1
per alternatori ad elevata velocità accoppiati a turbine
idrauliche, 1,1¸1,3 per
alternatori a bassa velocità accoppiati a turbine idrauliche.
Ulteriori importanti indicazioni sulla prova in cortocircuito
sono riportate negli appunti di teoria.
Osservazione : la prova si può anche eseguire ad una velocità diversa dalla nominale, purché si rimanga entro limiti di velocità per i quali la resistenza degli avvolgimenti di indotto sia trascurabile rispetto alla reattanza sincrona.
Macchine sincrone
Programma per la classe quinta
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