Le f.e.m. indotte negli avvolgimenti rotorici E2(s) generano delle correnti I2(s) negli avvolgimenti stessi (essendo questi chiusi in cortocircuito). Tali correnti, circolando in avvolgimenti polifasi simmetrici ed essendo sostenute da sistemi simmetrici di f.e.m. producono un campo rotante, detto campo rotante di indotto, il quale ha lo stesso numero di coppie polari del campo rotante induttore (quello originato dalle correnti presenti negli avvolgimenti statorici). La velocità del campo d'indotto rispetto al rotore vale:
Per ricavare la velocità del campo d'indotto rispetto allo statore bisognerà sommare alla sua velocità rispetto al rotore la velocità del rotore rispetto allo statore (n1 -n2) + n2 = n1. Si osserva così che il campo d'indotto ruota nel traferro con la stessa velocità del campo rotante induttore, qualunque sia la velocità n2 propria del rotore (equivale a dire che i due campi conservano invariata durante la rotazione la loro posizione reciproca).Ne consegue che le correnti rotoriche, qualunque sia il funzionamento del motore, esercitano una reazione rotorica d'indotto sul sistema induttore (avvolgimenti statorici) con la stessa frequenza f1 propria degli avvolgimenti statorici. Ovvero l'effetto di reazione delle correnti rotoriche I2(s) sullo statore è perfettamente analogo all'effetto di reazione, in un trasformatore, della corrente I2 circolante negli avvolgimenti secondari sugli avvolgimenti primari, indipendentemente dalla rotazione meccanica del rotore. Tutto ciò rende il circuito equivalente del motore analogo a quello del trasformatore. Infatti ciascuna fase dello statore è concatenata con un flusso FC alternato sinusoidale di frequenza f1 (purchè sia sinusoidale la distribuzione nel traferro del flusso per polo e sia costante la velocità del campo rotante) e, come nei trasformatori, se sono costantì la tensione e la frequenza di alimentazione dovrà essere pressoché costante la f.e.m. indotta in ciascuna fase statorica che, a sua volta, presuppone la costanza di FC e quindi della forza magnetomotrice che sostiene il flusso ( nelle equazioni seguenti Ri è la riluttanza del circuito magnetico):
a vuoto:
a carico:
proprio come nei trasformatori.
Macchine asincrone
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