Esercizio N° 3 (separazione delle perdite meccaniche da quelle nel ferro, rendimento, coppia, avviamento con reostato)
Si tratta del tema ministeriale per la seconda prova scritta degli esami di maturità per periti elettrotecnici dellanno 1986.
Su un motore asincrono trifase ad anelli, avente le seguenti caratteristiche:
si sono eseguite le seguenti prove:
A pieno carico il motore assorbe una corrente pari a I1=90 [A] con un fattore di potenza cosj1=0,88r e lo scorrimento è s=2,3%. La resistenza misurata tra due morsetti statorici alla temperatura di funzionamento risulta pari a 0,12 [W].
Considerando le perdite addizionali pari allo 0,5% della potenza assorbita, il candidato determini:
Per i punti c) e d) si può ritenere che le perdite nel ferro non varino in maniera apprezzabile.
In un secondo tempo, in parallelo al motore si allaccia un carico trifase equilibrato che, alla tensione di 380 [V], assorbe la potenza PC=70 [kW] con fattore di potenza cosjC=0,71 in ritardo. In tali condizioni risulta necessario rifasare il carico complessivo in modo che il fattore di potenza sia pari a 0,9r. Il candidato determini la capacità della batteria di condensatori adatta allo scopo, fissando il tipo di collegamento dei condensatori stessi e motivando la scelta effettuata.
Si illustrino i criteri adottati nelle diverse determinazioni.
Risoluzione
Risposta alla domanda a)
Per determinare la coppia resa (erogata) ed il rendimento del motore è necessario calcolare prima la potenza meccanica erogata. Considerando il diagramma che raffigura il flusso della potenza attraverso la macchina risulta evidente che, nota la potenza elettrica assorbita PA (facilmente calcolabile coi dati forniti), per risalire alla potenza meccanica erogata P è necessario calcolare le varie perdite.
Essendo il motore funzionante a pieno carico, le perdite nel ferro di rotore PFeR e le perdite addizionali di rotore PADR sono trascurabili in quanto in questa condizione di funzionamento le frequenze rotoriche sono piccolissime.
Dalle due prove a vuoto si ricavano le perdite nel ferro di statore PFES e le perdite meccaniche Pm.. Per fare questo serve innanzitutto la resistenza equivalente a stella di una fase statorica R1, essa è calcolabile dividendo per due la resistenza misurata tra due morsetti di statore Rm indipendentemente dal tipo di collegamento (a stella o a triangolo) tra le fasi di statore:
Prendendo in considerazione la seconda prova a vuoto, quella condotta con gli avvolgimenti rotorici aperti, si osserva che la potenza elettrica assorbita Po* dal motore è composta unicamente dalla potenza dissipata per effetto Joule negli avvolgimenti statorici e dalle perdite nel ferro di statore PFeS. Mancano le perdite meccaniche in quanto essendo gli avvolgimenti rotorici aperti non può circolare la corrente rotorica (e quindi mancherà la corrente di reazione negli avvolgimenti statorici) nonostante il piccolo rallentamento dovuto agli attriti ed alla ventilazione dia luogo allo sviluppo di f.e.m. indotta negli avvolgimenti rotorici stessi. Da questa prova si possono quindi calcolare le perdite nel ferro di statore:
E il caso di osservare che questa prova a vuoto deve essere condotta con opportuni accorgimenti, infatti aprendo gli avvolgimenti si rotore cessa lo sviluppo della coppia motrice (in quanto si annulla la corrente rotorica) e con ciò il motore tende rapidamente a rallentare dando luogo a significative perdite nel ferro di rotore. Per evitare questo bisogna effettuare con sollecitudine la misura prima che il rallentamento diventi significativo, oppure bisogna trascinare il rotore alla velocità del campo rotante usando un secondo motore ausiliario.
Prendendo in considerazione la prima prova a vuoto, quella condotta con gli avvolgimenti rotorici normalmente cortocircuitati, si osserva che potenza elettrica assorbita Po dal motore è composta dalla potenza dissipata per effetto Joule negli avvolgimenti statorici, dalle perdite nel ferro di statore PFeS e dalle perdite meccaniche Pm. Siccome le perdite nel ferro di statore già si sono calcolate, si possono ora calcolare le perdite meccaniche:
Sempre con riferimento alle due prove a vuoto risulta corretto che nella prova con avvolgimenti rotorici aperti la corrente assorbita sia più piccola e con più piccolo fattore di potenza, infatti manca dalla potenza assorbita la quota che compete alle perdite meccaniche.
Le perdite per effetto Joule negli avvolgimenti di statore PJS si possono calcolare direttamente:
Ricordando che le perdite addizionali PADS sono pari al 5% della potenza elettrica assorbita PA si ha:
La potenza trasmessa agli avvolgimenti di rotore varrà:
Le perdite nel rame di rotore le calcolo con la nota relazione che le lega alla potenza trasmessa:
La potenza meccanica erogata P varrà:
Il rendimento a pieno carico varrà quindi:
La coppia utile erogata allalbero vale:
Dove la velocità del rotore n2 è calcolata nel seguente modo:
Risposta alla domanda b)
Considerando che è già nota la potenza dissipata per effetto Joule negli avvolgimenti di rotore PJR, per determinare la resistenza equivalente a stella degli avvolgimenti R2 è sufficiente calcolare prima la corrente I2 che in essi circola.
Per fare questo si osserva che la corrente rotorica I2 è legata alla corrente di reazione rotorica I1 attraverso il rapporto di reazione m che è fornito dalla traccia. Si tratta quindi di determinare innanzitutto la corrente di reazione rotorica e questo si può fare sottraendo dalla corrente I1 assorbita a carico la corrente I10* assorbita a vuoto (vedi il circuito equivalente). Si considera come corrente a vuoto quella assorbita nella prova con avvolgimenti rotorici aperti poiché, mancando in questa prova dalla potenza assorbita le perdite meccaniche, tale valore è più prossimo a quello definito per il circuito equivalente (infatti nel circuito equivalente le perdite meccaniche sono riassunte nella resistenza fittizia RM che tiene conto di tutta la potenza elettrica che si trasforma in meccanica). Comunque anche la corrente a vuoto così considerata non corrisponde esattamente a quella che si trova nel circuito equivalente poiché è comprensiva di una componente attiva conseguente alle perdite prodotte per effetto Joule negli avvolgimenti di statore.
Visto che siamo in regime sinusoidale e che le correnti I1 e I10* non sono tra di loro in fase bisognerà operare coi numeri complessi facendo riferimento al seguente diagramma vettoriale:
La resistenza di ciascuna fase rotorica a stella varrà perciò:
Risposta alla domanda c)
Considerando che allavviamento tutta la potenza trasmessa agli avvolgimenti rotorici PTAV è in essi dissipata e concorre allo sviluppo della coppia di spunto CAV, per determinare tale coppia basterà calcolare la PTAV. Per fare questo si dovranno detrarre dalla potenza assorbita allavviamento PAAV le varie perdite. Visto che le frequenze rotoriche allavviamento sono uguali a quelle statoriche, non sarà più lecito trascurare le perdite nel ferro di rotore e le perdite addizionali di rotore.
La potenza assorbita allavviamento vale:
dove:
Le perdite per effetto Joule nello statore allavviamento valgono:
Le perdite addizionali nello statore allavviamento possono essere calcolate con lespressione convenzionale:
Le perdite nel ferro di statore rimangono invariate in quanto esse dipendono dalla tensione e dalla frequenza di alimentazione e lavviamento è effettuato a tensione e frequenza nominali:
Le perdite addizionali di rotore allavviamento non sono determinabili con precisione e quindi le supponiamo uguali a quelle di statore:
Le perdite nel ferro di rotore allavviamento, considerando che la massa del ferro di rotore non è molto diversa da quella di statore, le supponiamo uguale a quelle di statore:
La potenza trasmessa agli avvolgimenti rotorici allavviamento varrà quindi:
La coppia di avviamento, considerando che la potenza è trasmessa alla velocità propria del campo rotante, varrà infine:
Si osserva che il motore non si può avviare sotto carico perché la coppia di spunto è inferiore alla coppia nominale.
Risposta alla domanda d)
Linserzione del reostato di avviamento permette di ridurre la corrente di spunto, di aumentarne il fattore di potenza e di aumentare la coppia. Le nuove condizioni di avviamento devono determinare una corrente assorbita I1AV" ed una coppia pari CAV" a:
Per calcolare il valore del reostato di avviamento RRA si considera che lintera potenza trasmessa allavviamento PTAV" viene dissipata per effetto Joule negli avvolgimenti rotorici di resistenza R2 e nel reostato RRA collegato in serie ad essi.
La potenza trasmessa si calcola facilmente considerando che è nota la coppia di spunto desiderata:
Per calcolare la resistenza complessiva R2T" degli avvolgimenti rotorici e del reostato di avviamento si dovrà prima calcolare la corrente rotorica allavviamento I2AV". Allo scopo si procederà in modo del tutto analogo a quanto già visto per il calcolo della corrente rotorica in condizioni normali di funzionamento. Vi è però prima il problema di calcolare il fattore di potenza cosjAV" allavviamento col reostato e questo si può fare attraverso il rapporto tra la potenza attiva PAAV" e la potenza apparente SAAV" assorbite allavviamento. Con ovvio significato delle espressioni si ha:
La corrente nel circuito rotorico allavviamento con reostato varrà:
La resistenza del reostato di avviamento sarà quindi:
Risposta alla domanda e)
Applicando il teorema di Boucherot unisco il motore ed il secondo carico in un unico carico:
Il fattore di potenza totale varrà quindi:
La capacità per fase necessaria a ricondurre il fattore di potenza complessivo a 0,9r, considerando di effettuare un rifasamento a triangolo visto che limpianto è in bassa tensione, varrà:
Macchine asincrone
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