La macchina a eccitazione composta per poter essere utilizzata come motore richiede che si scambino i collegamenti interni dell'avvolgimento serie.
Infatti, se non si esegue questa operazione si realizza un motore a flussi differenziali (essendo, nel funzionamento da motore, il flusso-serie opposto al flusso-derivato) e, con tale motore, se si ha un brusco aumento di carico la corrente assorbita aumenta in modo tale da far prevalere le amperspire di eccitazione-serie sulle amperspire di eccitazione-derivata. Con ciò cambia la direzione del campo magnetico e quindi della coppia generata, in tal caso il motore si arresta bruscamente e tende a riavviarsi in senso opposto: risulta evidente l'impossibilità di impiegare tale tipo di motore.
Se invece si scambiano i collegamenti interni dell'avvolgimento serie si realizza un motore a flussi addizionali. Tale motore ha caratteristiche intermedie tra il motore ad eccitazione derivata ed il motore ad eccitazione serie, quindi una forte coppia di spunto, un numero di giri a vuoto ben definito e limitato, una velocità che presenta una variabilità al variare della coppia resistente meno accentuata che nei motori serie e più marcata che nei motori derivati.
Tale motore rende possibili tutti e tre i tipi di frenatura elettrica propri dei motori ad eccitazione derivata (o indipendente), ovvero:
a) frenatura dinamica (reostatica), che consiste nello staccare il motore (in moto) dalla rete e chiuderlo su un reostato di carico così da farlo funzionare da generatore. L'energia meccanica sottratta durante la frenatura viene dissipata in calore internamente alla macchina e nel reostato.
b) frenatura a recupero, che consiste nel far funzionare la macchina da generatore nel tratto n > n0. Siccome n0 diventa tanto più piccola quanto più è grande il flusso, aumentando la corrente di eccitazione aumenta l'azione frenante. L'energia meccanica sottratta durante la frenatura viene in parte dissipata internamente alla macchina ed in parte (maggiore) erogata alla rete cui la macchina è allacciata.
c) frenatura controcorrente, consiste nell'invertire la corrente d'eccitazione in modo tale che la macchina in moto si trovi a girare in senso contrario a quello che compete al funzionamento da motore. In sostanza diventa n < 0. Tutta l'energia meccanica sottratta durante la frenatura viene dissipata internamente alla macchina, la corrente nell'indotto tende a divenire molto grande e deve essere limitata con dei reostati.
Macchine in corrente continua
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