E' il più utilizzato dei circuiti equivalenti. Se si trascurano
le c.d.t. provocate dalla sulla impedenza
(la qual cosa è lecita essendo
in condizioni di funzionamento nominali la corrente a vuoto
pochi percento della corrente assorbita al primario), allora si
può immaginare che i rami trasversali siano sottoposti
alla
anziché
e quindi è possibile trasportarli a monte di tutto il circuito.
Ciò equivale a ritenere il flusso nel trasformatore costante
al variare del carico (purché siano costanti la tensione
e la frequenza di alimentazione). In tale ipotesi si può
ritenere che l'impedenza
sia percorsa
dalla
anziché dalla
e si può scrivere:
Ricordando le relazioni che legano le f.e.m. e le correnti attraverso
il rapporto di spire e moltiplicando ambo i membri per
si ottiene:
Risolvendo rispetto alla f.e.m. secondaria si ha:
Si osserva che essendo , sarà:
Applicando la legge di Ohm al secondario e sostituendo si ottiene:
Vengono chiamate resistenza equivalente secondaria [W] :
e reattanza equivalente secondaria [W]:
così che la legge di Ohm si può riscrivere come:
correttamente trascritta nel circuito equivalente sopra disegnato.
Volendo si possono portare al secondario anche i parametri trasversali, è facile verificare che anch'essi devono essere divisi per il quadrato del rapporto di spire.
Trasformatori
Programma per la classe quarta
Home Page